lunedì 7 aprile 2014

Omicido Montana: Morte e funerali di Salvatore Marino

«Cos’è la Chiesa senza il male?»- Leonardo Sciascia.


Ancora ve lo devo dire? Mi chiamo Salvatore Marino sono nato a Palermo, sono dello Sperone. Sono un calciatore, uno bravo. Il mister mi dice segna ed io segno, mi dicono fai questo ed io lo faccio. Sempre ho fatto quello che mi dicevano di fare. Poi viene l'estate e faccio pure le immersioni. 
Senza bombole commissario, lo vede che sono forte, io ho fiato da vendere. Mi chiamano Big Jim come la bambola, il mascolo però.
Ancora? Ma come ve lo devo dire in arabo? Mi chiamo Salvatore, solo a pallone so giocare. I soldi? Me li diedero per fare goal, io a Pinuzzo Greco non lo conosco, io mai gli telefonai per dirgli che il commissario Montana era a mare. 

Ma perché è così buio, finalmente lo avete spento quel maledetto faro, mi stavate annorbando, lo avete capito che non so niente di niente. Io sono pulito. Sì ma ora accendete la luce sono stanco, voglio andare a casa. E' stretto questo posto, è freddo, la mia gola, le mie braccia mi fanno male, ma che mi avete fatto?
Non posso muovere le gambe! No! Io ho bisogno delle gambe mie, sono la mia vita, il mio futuro.
Mi sento pesante. Perché si muove questa stanza stretta, dove sto andando, sento voci, voci di fuori, voci di dentro Signore mio sto impazzendo. Signore aiutami tu. Questa non è una stanza... noooo.
"l'uomo onesto anche se muore giovane ha una sorte felice”.
Ma chi è che dice queste minchiate? Che se solo potessi uscire da questo legno una cosa gli direi a questo con la tonaca e lui lo sa. Questo che si dice uomo di pace e della volontà di Dio - che la rovina viene dal marmo degli altari e delle balate del cimitero. Ma che dici parrino, io voglio vivere, io voglio i miei amici, la mia zita, io voglio la mia maglia quella con il numero quattro. Il mio pallone.
 Ancora parla quello che se rompo il legno gli mangio il cuore. " ... La sua esistenza piace al Signore che lo toglie in fretta da un ambiente malvagio..." 
Io qua voglio stare, voglio il mio mare, non questa onda che mi sta trascinando. Sento grida, piangono, urlano, ma io non posso fare niente, niente. Sono in panchina. Sono in fondo al mare. Non sono le voci dello stadio. E' l'ultima partita, zitto parrino ci rivediamo all'inferno, dove né la tua tonaca né la mia bara bianca inganneranno nessuno.

“a che cosa serve la confessione se io non mi pento” Il Padrino parte III.

(ADELE MUSSO)


L'arresto di Salvatore Marino

Subito dopo l'omicidio del commissario Montana (25/7/1985), qualcuno aveva avvistato una Peugeot 205 rossa a Porticello. Non era rubata, apparteneva a una famiglia di pescatori. Si chiamavano Marino e vivevano nella borgata di Sant’Erasmo. Uno di loro faceva il calciatore. Era fortemente sospettato di essere un fiancheggiatore del commando. 
Salvatore Marino si presentò alla questura il giorno dopo accompagnato dal suo avvocato. Fu immediatamente interrogato. Gli chiesero dove si trovasse la sera di domenica 28 luglio. Rispose: «In piazza a Porticello, con la fidanzata, a mangiare un gelato». Gli chiesero da dove provenissero i soldi trovati in casa. Rispose: «Dalla mia squadra». Ma i dirigenti della società lo smentirono: mai dati soldi in nero. Gli chiesero chi fosse la sua fidanzata. Rispose: «La figlia di Antonio Orlando». Ma questo era l’ultimo uomo ad aver parlato con il superpoliziotto. Il fermo del calciatore fu confermato fino al mattino seguente. Durante la notte però gli uomini di Beppe Montana ci vollero vedere più chiaro. Andarono a prelevare Marino nel carcere. «Ora te lo facciamo vedere noi chi comanda!» e gli mostrarono i soldi e e cominciarono a percuoterlo. «Ti piace fare il sub?» e gli spararono in bocca acqua di mare. Per tutta la notte Salvatore Marino fu torturato. Acqua salata e botte. Alle luci dell’alba era ridotto un cadavere. Nessuno sarebbe più riuscito a rianimarlo. I poliziotti consegnarono il corpo esanime di Marino a una «volante» della polizia, e questa, ignara dell’accaduto, lo trasportò in ospedale. Dissero di averlo ritrovato sull’arenile di Sant’Erasmo, la faccia orrendamente tumefatta e il corpo straziato. Sul braccio c’erano segni di denti umani. Scoppiò lo scandalo.

I funerali di Beppe Montana e di Salvatore Marino nella Chiesa di S.Teresa della Kalsa

In questo clima si celebrarono i funerali. A Palermo, per il saluto estremo a Beppe Montana, partecipò poca gente. Si rese irreperibile anche il cardinale Pappalardo. Al funerale di Salvatore Marino, invece, c’era una folla sterminata. C’erano i compagni di squadra, le bandiere nerazzurre e gli amici. Cinquanta corone di fiori circondarono l’appartamento dello Sperone. Sotto una pioggia di applausi, i «picciotti» trasportarono il feretro bianco in piazza Kalsa, quartiere d’origine dei Marino, dove i sigarettai, i fruttivendoli, i venditori di musso, i pescatori di riccio, si fermarono un istante urlando di commozione. La gente affacciata alle finestre chiamò il nome di Salvatore, scandendo incitamenti come se il ragazzo fosse lanciato a rete in un campo da calcio. 
Qualcuno gridò «poliziotti assassini». 
Al santuario di Santa Teresa alla Kalsa, il carmelitano scalzo Mario Frittitta lesse, dal libro della Sapienza (Antico Testamento):
L'uomo onesto, anche se muore giovane, ha una sorte felice. Chi si rende gradito a Dio, da cui è amato e, se vive in mezzo a gente cattiva, Dio se lo prende e lo fa vivere altrove. La sua esistenza piace al Signore che lo toglie in fretta da un ambiente malvagio. L'uomo onesto che muore è condanna per i cattivi che restano in vita. Essi diventeranno un cadavere spregevole: tra i morti saranno sempre oggetto di scherno. Perchè Dio li schianterà giù a capofitto e non potranno dire una parola. Sarà un disastro per sempre: si troveranno in mezzo ai dolori e nessuno si ricorderà di loro. La sua spada divorerà, si sazierà e si ubriacherà del loro sangue” (profeta Geremia).


(Giorgio D'Amato - rielaborazione da Il cacciatore dei mafiosi di Alfonso Sabella e altre fonti))

Approfondimento sulla Chiesa di S.Teresa qui Salvatore Marino - Il manifesto del 2004

19 commenti:

  1. Nel leggere , mi sono sentita comparsa sulle scene. bel pezzo cronacistico / letterario. Hai conseguito il primo obiettivo :far sentire il lettore parte del pezzo. Complimenti sperticati

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    1. eggrazie a Floriana sia da parte mia che di Adele che è l'autrice del pezzo più narrativo
      gd

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  2. Ammetto che da quando entro dentro questa latta conosco molte storie che ignoravo. Mi piace molto la rete dei collegamenti. Complimenti alla coppia e al profeta Geremia!
    Nina

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    1. soprattutto al terzo che ha fornito un pezzo pacificatore!
      gd

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  3. L'omicidio Montana e a seguire, l'interrogatorio di Marino, arrestato dai colleghi di Montana e morto durante l'interrogatorio lo ricordo bene. Una e-state di sangue, come più volte è stato ricordato qui su questa pagina aperturamafia. come il film L'estate uccide sempre d'estate. Trovo molto bella la parte letteraria di Adele, la sua scrittura di mafia è elegante e al tempo stesso noir. Sa scendere a quel livello ma ne resta intoccata. La parte documentale di Giorgio ha l'effetto grande scrittura, e impreziosita da particolari nascosti tra le righe. Quel suo citare la scrittura di Geremia in bocca al carmelitano scalzo ha il sapore di come il quartiere abbia reagito alla morte di Marino. La morte attribuita agli agenti che lo interrogarono porta il marchio della condanna da parte di padre Frittitta. Questa sottigliezza regala una macchia all'opera degli operatori di giustizia, ma soprattutto porta in sè l'omertà del popolo, interpretata dall'uomo di clero. Altro approfondimento offerto è la pagina del Manifesto. La santa Teresa, cui è dedicata la Chiesa ove si svolsero i funerali, fu sicuramente presa da altro svenimento, altro che Trasverberazione!!!

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    1. Grazie Clotilde per i complimenti, hai fugato i dubbi che avevo quando ho scritto questo pezzo.

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  4. Questo post mi ha colpita davvero molto. Personalmente, quando leggo di torture e pestaggi, mi sento sempre male, diciamo che è un problema personale però Adele con la sua bellissima scrittura letteraria e Giorgio con i suoi fortissimi particolare documentali hanno reso perfettamente l'idea, come dice Floriana hanno trascinato il lettore nella storia. E' un post che mi ha suscitato tutta una serie di riflessioni, vorrei saperne di più di Montana e Marino, è stato poi accertato il suo coinvolgimento nell'omicidio? Davvero bravissimi Adele, Giorgio e anche Clotilde nella sua lattina Arte.

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    1. Grazie Valeria, ammetto che non è stato facile, necessitava di immedesimazione che però rimanesse a un livello che non "sporca" chi scrive, essere altro rimanendo sè stessi. Sapere di avere centrato l'obiettivo è gratificante nonostante l'argomento delicatissimo.

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  5. Tradurre in racconto un evento giornalistico è sempre una gran cosa. Nel momento in cui si attiene al fatto reale, il racconto si posiziona 2/3 livelli sopra la notizia giornalistica perchè ha l'obiettivo di coinvolgerti, di farti sentire (in questo caso) l'acqua di mare in gola, la disperazione di un uomo che sta per morire. Direi che in Adele tutte queste cose ci sono, questo rende il racconto grandioso.
    Il pezzo di Giorgio invece ha la tensione giusta, quando dici "gli spararono in bocca acqua di mare" lasci intendere la furia del gesto. "Sparare" potrebbe sembrare un'azione rapida, l'acqua di mare la rallenta e crea non soltanto tensione ma anche agonia.
    Bella questa lattina.

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    1. Grazie Federico.
      Raccontare senza trasvolgere i fatti come dicevo prima è davvero esercizio arduo, almeno per me che salto dal linguaggio poetico ad un linguaggio, sporco, contaminato, ma indispensabile quando si trattano certi argomenti. L'operazione in tandem con Giorgio è una bellissima esperienza.

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  6. I miei complimenti a tutti voi, scrittura eccellente, informazione, cronaca dolorosa e vergognosa.
    La giustizia umana, purtroppo, non potrà mai essere giusta. Tuttalpiù potrà avere le sue ragioni e nient'altro. Questa è una latina di grande valore.

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    1. questi sono fatti che devono restare nella memoria, questa lattina ci prova, nel suo piccolo
      gd

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  7. veramente bravi ...Giorgio e Adele ! Mi chiedo, ma dove sta la differenza tra questi uomini " dello Stato " e i mafiosi ?

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    1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  8. La natura umana è quella che è al di là del ruolo, tuttavia le divise dovrebbero controllare gli istinti vendicativi (quando questo succede la democrazia finisce nel magazzino delle scope=
    gd

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  9. Brava Adele per il post, bello davvero: certo a pensare a questo che parla da dentro la bara come se fosse ancora vivo ce ne vuole...
    Spero di dormire stanotte!
    Alcune volte, nel sogno, mi accade di non riuscire a muovere le gambe, e conoscendo la sensazione e immaginando Marino mi vengono i brividi.
    Ciò che tu e il D'Amato raccontate in questa lanna è storia, è la nostra storia di guerra!
    Bravi a tutti e due.
    L.I.

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