mercoledì 9 luglio 2014

Omicidio Alfano

Ha pensieri grossi assai Beppe, così pesanti che neanche il sangue del corpo di Cristo della messa di Natale, quella di mezzanotte, riesce a  distoglierlo dall’altro sangue, quello vero, quello delle mattanze di mafia che viene transustanziato impietosamente su strade, vicoli e fondachi.
Ha pensieri grossi assai Beppe, in via Trento al civico 42, seduto alla scrivania dove cerca di mettere ordine tra i suoi appunti: viene raggiunto da tre proiettili calibro 22, il 26 gennaio 1979, davanti alla sua casa di Palermo, il giornalista Mario Francese; Palermo, 3 settembre 1982, strage di via Carini, muoiono il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente della scorta Domenico Russo.

Ha pensieri grossi assai Beppe: ha scoperto un commercio di uranio impoverito e traffici di armi nella provincia messinese, impropriamente detta “babba” ma in realtà zona franca per latitanti e affari consolidatisi nel tempo grazie a quest’artefatto silenzio.
Ha pensieri grossi assai Beppe: ha individuato il nascondiglio di Nitto Santapaola, gli appoggi dei quali gode per mandare avanti i traffici di mafia e gli intrecci tra massoneria deviata e Cosa Nostra.
Ha pensieri grossi assai Beppe: Nitto Santapaola, detto “u licantropo”, latitante dal 1982 ma conosciuto in paese come “u zu Filippu”, ha un covo proprio nella via Trento al numero 75.
Ha pensieri grossi assai Beppe: Nitto Santapaola è tra i principali indagati  per la strage di via Carini, per l’omicidio del sindaco Vito Lipari, Castelvetrano, 13 agosto 1980, e per quello del giornalista Giuseppe Fava.
Ha pensieri grossi assai Beppe: disegna un’ organigramma delle cosche di Barcellona e del messinese, (importante traccia che verrà poi usata dagli inquirenti nel contrasto alle cosche emergenti degli anni ’90).
Ha pensieri grossi assai Beppe: un giornalista che non si può comprare deve essere immediatamente eliminato.
È l’8 gennaio del 1993, le vacanze di Natale sono finite, c’è freddo a Barcellona Pozzo di Gotto e Beppe, alla guida della sua Renault 9, sta attraversando la via Marconi.
All'improvviso tre spari squarciano il silenzio.


Lucia Immordino



FOCUS - BEPPE ALFANO: BERSAGLIO DELLA MALAVITA

Giuseppe Aldo Felice Alfano, detto Beppe (Barcellona Pozzo di Gotto (ME), 4 novembre 1945 - 8 gennaio 1993), è stato un giornalista italiano ucciso per mano della mafia, quando non aveva ancora compiuto 48 anni. Era il corrispondente da Barcellona Pozzo di Gotto del quotidiano 'LA SICILIA'. Egli aveva avuto il coraggio di denunciare i misfatti della malavita organizzata di Barcellona Pozzo di Gotto, dove “famiglie“ contrapposte si contendevano il territorio. Sin dall'inizio, a proposito del suo omicidio, si è parlato di mafia, quella di cui hanno fatto parte il mandante dell'assassinio, Giuseppe Gullotti, capo della cosca di Barcellona, ed il sicario Antonino Merlino, condannati entrambi in via definitiva, il primo a trent'anni e il secondo a ventuno anni e sei mesi. Alfano aveva scritto delle verità su un territorio dove sino ad allora aveva regnato solo l'omertà. Questo lo aveva portato a diventare bersaglio della malavita.

Sabino Bisso



Vent’anni fa l’omicidio di Beppe Alfano Indagò su Santapaola e trattativa Stato-Mafia | CTzen

“La Mafia dalla A alla Z – Piccola enciclopedia di Cosa Nostra. Angelo Vecchio - Gruppo Editoriale NOVANTACENTO – 2012.

6 commenti:

  1. Lucia hai scritto un post significativo e molto interessante. Beppe Alfano è stato un bravissimo giornalista caduto solo per l'adempimento del suo dovere: la ricerca della verità. Lui, insieme ad altri nove colleghi quali Mario Francese, Pippo Fava, Mauro De Mauro, Mauro Rostagno, Giancarlo Siani, Giovanni Spampinato, Cosimo Cristina e Peppino Impastato, rappresenta per me, da giovane cronista, un esempio da seguire in nome della libertà di informazione e del rispetto della legalità. E' stato un piacere collaborare con te. Grazie per l'opportunità datami. Bravissima!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Sabino, è la mia prima volta a Mafia Telling.
      Ho trovato molto ipegnativo e istruttivo ricercare materiale così importante e decisamente interessante scrivere un pezzo del genere.
      Sembra che poca gente bazzichi da queste parti.
      Peccato.
      Grazie.
      L.I.

      Elimina
  2. Lucia, post troppo bello, l'anafora rende un sacco.. ebbrava assai assai
    Barcellona, nulla da invidiare a Bagheria e Corleone, eppure sempre così in ombra..
    GD

    RispondiElimina
  3. E' doveroso ricordare giornalisti del calibro di Beppe Alfano uccisi perchè scomodi, perchè facevano il loro mestiere con coraggio e dignità mai piegandosi alle logiche della politica o del servaggio. Brava Lucia, hai lucidamente raccontato la vicenda.

    RispondiElimina