Ha pensieri grossi assai Beppe, così pesanti che
neanche il sangue del corpo di Cristo della messa di Natale, quella di
mezzanotte, riesce a distoglierlo dall’altro
sangue, quello vero, quello delle mattanze di mafia che viene transustanziato
impietosamente su strade, vicoli e fondachi.
Ha pensieri grossi assai Beppe, in via Trento al
civico 42, seduto alla scrivania dove cerca di mettere ordine tra i suoi appunti: viene
raggiunto da tre proiettili calibro 22, il 26 gennaio 1979, davanti alla sua
casa di Palermo, il giornalista Mario Francese; Palermo, 3 settembre 1982,
strage di via Carini, muoiono il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua
moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente della scorta Domenico Russo.
Ha pensieri grossi assai Beppe: ha scoperto un
commercio di uranio impoverito e traffici di armi nella provincia messinese, impropriamente
detta “babba” ma in realtà zona franca per latitanti e affari consolidatisi nel
tempo grazie a quest’artefatto silenzio.
Ha pensieri grossi assai Beppe: ha individuato il
nascondiglio di Nitto Santapaola, gli appoggi dei quali gode per mandare avanti
i traffici di mafia e gli intrecci tra massoneria deviata e Cosa Nostra.
Ha pensieri grossi assai Beppe: Nitto Santapaola, detto “u
licantropo”, latitante dal 1982 ma conosciuto in paese come “u zu Filippu”, ha
un covo proprio nella via Trento al numero 75.
Ha pensieri grossi assai Beppe: Nitto Santapaola è tra
i principali indagati per la strage di via Carini, per l’omicidio del
sindaco Vito Lipari, Castelvetrano, 13 agosto 1980, e per quello del giornalista Giuseppe
Fava.
Ha pensieri grossi assai Beppe: disegna un’ organigramma
delle cosche di Barcellona e del messinese, (importante traccia che verrà poi
usata dagli inquirenti nel contrasto alle cosche emergenti degli anni ’90).
Ha pensieri grossi assai Beppe: un giornalista che non
si può comprare deve essere immediatamente eliminato.
È l’8 gennaio del 1993, le vacanze di Natale sono
finite, c’è freddo a Barcellona Pozzo di Gotto e Beppe, alla guida della sua
Renault 9, sta attraversando la via Marconi.
All'improvviso tre spari squarciano il silenzio.
All'improvviso tre spari squarciano il silenzio.
Lucia Immordino
FOCUS - BEPPE ALFANO: BERSAGLIO DELLA MALAVITA
Giuseppe
Aldo Felice Alfano, detto Beppe (Barcellona Pozzo di Gotto (ME), 4 novembre 1945 - 8 gennaio 1993), è stato un giornalista italiano
ucciso per mano della mafia, quando non aveva
ancora compiuto 48 anni. Era il corrispondente da Barcellona Pozzo di
Gotto del quotidiano 'LA SICILIA'. Egli aveva avuto il coraggio di
denunciare i misfatti della malavita organizzata di Barcellona Pozzo
di Gotto, dove “famiglie“ contrapposte si contendevano il
territorio. Sin dall'inizio, a proposito del suo omicidio, si è
parlato di mafia, quella di cui hanno fatto parte il mandante
dell'assassinio, Giuseppe Gullotti, capo della cosca di Barcellona,
ed il sicario Antonino Merlino, condannati entrambi in via
definitiva, il primo a trent'anni e il secondo a ventuno anni e sei
mesi. Alfano aveva scritto delle verità su un territorio dove sino
ad allora aveva regnato solo l'omertà. Questo lo aveva portato a
diventare bersaglio della malavita.
Sabino
Bisso
“La Mafia dalla A alla Z – Piccola enciclopedia di Cosa Nostra. Angelo Vecchio - Gruppo Editoriale NOVANTACENTO – 2012.
Lucia hai scritto un post significativo e molto interessante. Beppe Alfano è stato un bravissimo giornalista caduto solo per l'adempimento del suo dovere: la ricerca della verità. Lui, insieme ad altri nove colleghi quali Mario Francese, Pippo Fava, Mauro De Mauro, Mauro Rostagno, Giancarlo Siani, Giovanni Spampinato, Cosimo Cristina e Peppino Impastato, rappresenta per me, da giovane cronista, un esempio da seguire in nome della libertà di informazione e del rispetto della legalità. E' stato un piacere collaborare con te. Grazie per l'opportunità datami. Bravissima!
RispondiEliminaCiao Sabino, è la mia prima volta a Mafia Telling.
EliminaHo trovato molto ipegnativo e istruttivo ricercare materiale così importante e decisamente interessante scrivere un pezzo del genere.
Sembra che poca gente bazzichi da queste parti.
Peccato.
Grazie.
L.I.
Lucia, post troppo bello, l'anafora rende un sacco.. ebbrava assai assai
RispondiEliminaBarcellona, nulla da invidiare a Bagheria e Corleone, eppure sempre così in ombra..
GD
Grazie GD per il tuo commento al post.
EliminaL.I.
E' doveroso ricordare giornalisti del calibro di Beppe Alfano uccisi perchè scomodi, perchè facevano il loro mestiere con coraggio e dignità mai piegandosi alle logiche della politica o del servaggio. Brava Lucia, hai lucidamente raccontato la vicenda.
RispondiEliminaGrazie Adele.
RispondiEliminaL.I.